Imbustamento e colpo di secco


La tecnica dell’imbustamento si applica a piante che hanno subito forti stress, come una raccolta (trapianto) o una potatura drastica delle radici.

Può essere utile anche in seguito ad un “colpo di secco”, situazione che si verifica ad esempio, quando ci si è dimenticati di irrigare un bonsai per un po’ di tempo oppure, in presenza di annaffiature regolari, a causa di una giornata estiva troppo afosa o con vento particolarmente caldo, in grado di far asciugare completamente il terreno e causare traspirazione eccessiva alla pianta.

Lo scopo dell’imbustamento è quello di creare un microclima umido all’interno della busta in modo da ridurre al minimo lo stress della pianta, affinchè questa usi tutte le sue energie per recuperare prontamente.

In base alla pianta da imbustare e alle sue problematiche si possono avere diversi tempi di imbustamento, colore della busta, collocazione durante l’imbustamento e così via. In genere si imbusta tutta la pianta, vaso compreso, utilizzando una busta di plastica chiusa e sono necessari da alcuni giorni ad un mese per vedere alcuni segnali di miglioramento, dopodichè è anche possibile rimuovere o sostituire la busta.

Una volta irrigata e imbustata la pianta va posta in una posizione riparata dal sole e dal vento e si tiene controllata, ma senza irrigare e tantomeno concimare.
Una volta raggiunta una forma di salute accettabile si può cominciare a far circolare l’aria con un passaggio di una settimana a busta aperta in basso. In questo periodo si torna ad irrigare. Infine sarà possibile togliere completamente la busta a patto di essere in un periodo sufficientemente caldo, senza spostare la pianta da dove è rimasta durante la cura ed irrigarla normalmente.

La busta trasparente sviluppa all’interno un microclima molto favorevole per gli attecchimenti (quindi è indicata dopo i trapianti) poichè la pianta all’interno non perde energie nella traspirazione, e se questa è senza foglie, gli agenti atmosferici non asciugano il tronco e i rami.

La busta nera, oltre a quanto sopra esposto, mantiene al buio la pianta; si effettua solo su piante completamente prive di foglie: in questo modo la pianta emette più gemme possibili in poco tempo, alla ricerca della luce per la sua sopravvivenza (come quando la mettiamo all’ombra). La busta nera è sconsigliata però con le conifere, perchè quest’ultime al buio produrrebbero gli aghi o le squame gialle.

Un altro aspetto positivo della busta nera è quello di aumentare la temperatura interna, così da riprodurre un effetto primavera, ma occorre però fare attenzione: in primavera inoltrata o estate le piante in busta nera vanno poste assolutamente in piena ombra, altrimenti si rischierebbe di surriscaldare troppo la pianta.

Se dopo alcuni giorni la pianta incomincia a far spuntare le nuove gemme, di circa 1cm, allora è necessario sostituire la busta nera con una trasparente, in modo da continuare a tenere l’umidità interna molto alta mantenendo la pianta idratata, ma allo stesso tempo si darà la possibilità alle nuove gemme di ricevere il giusto apporto di luce per poter effettuare la corretta fotosintesi, per un’abbondante formazione di radici.

Qualcuno riferisce casi di successo in cui si è eseguito un doppio imbustamento, in cui si imbusta dapprima il vaso e poi tutta la pianta, generando due piccoli habitat uno dentro l’altro.